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ANALISI FUNZIONALE, OSSIDIANA E PRIME COMUNITA' NEOLITICHE. UN CASO CAMPIONE: GROTTA DELL'UZZO (TP).

Maria Rosa Iovino - Siracusa.


Viene presentato lo studio di un campione di manufatti in ossidiana proveniente dai livelli neolitici del talus di Grotta dell'Uzzo (Tp).
Si utilizza come metodica principale l'analisi delle tracce d'uso (high power approach) per comprendere:
1. quali di questi manufatti sono stati utilizzati;
2. come;
3. perchΘ essi furono utilizzati.
Prima di poter effettuare l'analisi dei manufatti archeologici Φ stato necessario costituire una collezione sperimentale di confronto che ha spostato l'interesse dalla ricerca, alla ricostruzione, tramite l'uso di analogie etnografiche, delle possibili attivitα desunte dal contesto archeologico di appartenenza.
Sui margini degli utensili si osservano, tramite l'uso di un microscopio metallografico, delle tracce (politure, arrotondamenti, striature e abrasioni) che, combinate tra loro rimandano a delle categorie di materiali d'uso.
E' in questi segni, in queste alterazioni della superficie dell'ossidiana che noi possiamo, a distanza di millenni, riconoscere le attivitα umane e riuscire a comprendere informazioni fondamentali per l'identificazione delle dinamiche di vita di un sito.


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